Per colui che vede il proprio Sè espanso nell'universo e l'universo nel proprio Sè, e che vede il superiore e l'inferiore; la pace fondata sulla conoscenza non viene mai a mancare.

- Charaka Samhita Sha. V. 20 -



domenica 29 novembre 2015

IL CANTO DELL`UNIVERSO: LE CAMPANE TIBETANE

Le campane tibetane, sono strumenti sonori diffusi soprattutto in Tibet, in Nepal, ma anche in India , Giappone e Cina. La loro origine risale probabilmente a circa 3000 anni fa, cioè in un periodo  precedente al Buddismo. Secondo la tradizione, in quel periodo in Asia si praticava una forma di culto animistico chiamata Bon. Questa particolare forma di sciamanesimo attribuiva al suono delle campane, ma anche di altri strumenti come cimbali (ting-sha) e gong, un grande potere di guarigione, e la capacità di avvicinare l’uomo alla divinità.
Anticamente si narra che le campane venissero prodotte durante determinati periodi dell’anno ed in corrispondenza di fasi lunari adeguate, in concomitanza a pratiche legate al culto del fuoco. Si dice che venissero recitati dei mantra durante la forgiatura per decidere lo specifico potere ed uso della campana. Si narra di Campane tibetane mitiche, antichissime, venerate da tutti i monaci del Tibet. I monasteri che le custodivano erano meta di pellegrinaggio da parte di monaci e fedeli laici che desideravano ricevere beneficio ed illuminazione dall’ascolto del loro suono.
Le campane tibetane cominciarono a diffondersi in Occidente negli anni ‘50, dopo l’occupazione del Tibet da parte della Cina. In seguito all’occupazione cinese, molti monaci fuggirono dal Tibet. Quando in  Europa cominciarono a diffondersi i monasteri le campane furono adoperate per le pratiche religiose. Da quel momento le campane  furono impiegate anche per il loro potere curativo nella suonoterapia.
Le campane tibetane sono formate con una lega derivante dalla fusione di sette metalli che corrispondono simbolicamente a ciascuno ai sette pianeti del sistema solare ed il loro suono è in grado di armonizzare i sette centri energetici – chakra – a seconda della nota prevalente e delle sue armoniche. Il suono caratteristico di ciascuna campana  varia in base alla proporzione dei componenti della lega, alla forma ed allo spessore; e viene provocato da un batacchio di legno con il quale si possono esercitare dei rintocchi o una vibrazione sonora continua facendolo girare lungo il bordo della campana. Sebbene ciascuna campana tibetana emetta una o 2 note prevalenti, esse riproducono la vibrazione dell’OM (il mantra originario) che si è propagato al momento della nascita dell’universo.
Siccome ogni metallo scelto corrisponde ad un pianeta, si può dire che le campane entrino in accordo e risonanza con le energie planetarie. Esse possono riportare in armonia l’organismo riequilibrando i chakra corrispondenti perché producono un campo vibrazionale armonico che entra in risonanza con il nostro corpo riarmonizzandolo.  Per i suoi effetti benefici il massaggio sonoro con le campane tibetane  (suono terapia) è sempre più adoperato e garantisce un rilassamento profondo e totale dell’organismo, in quanto, essendo il corpo umano composto in prevalenza di acqua, la vibrazione raggiunge ogni piccola parte del corpo, anche in profondità.
I principali vantaggi sulla salute mediante il massaggio sonoro sono: stimolare l’energia vitale, favorire il rilassamento, combattere l’insonnia, migliorare la concentrazione, sincronizzare gli emisferi cerebrali, migliorare la respirazione.
Lo studio delle frequenze vibrazionali ha portato ad alcune interessanti considerazioni.
Il nostro corpo nel suo stato più naturale e rilassato vibra ad una frequenza fondamentale che va dai 7,8 agli 8 cicli al secondo (Hertz); la Terra vibra anch’essa alla frequenza fondamentale di circa 8 cicli al secondo (la cosiddetta risonanza Schumann). Per tale ragione il nostro organismo e la Terra sono in sintonia vibrazionale e questa sintonia è ancora più evidente al livello del sistema nervoso quando si raggiunge lo stato meditativo di serena vigilanza durante il quale vengono emesse onde alfa con frequenza di circa 8 cicli al secondo. Anche le campane tibetane emettono onde alfa simili alle onde cerebrali con frequenze comprese tra gli 8 e i 12 Hertz, ed hanno una configurazione regolare e sincronizzata; ciò spiega il loro effetto riarmonizzante.
Per comprendere meglio il fenomeno si consideri che le onde cerebrali possono emettere quattro frequenze distinte ognuna delle quali corrisponde a determinati stati di coscienza:
onde beta: sono prodotte dal cervello in stato di veglia;
onde alfa: sono prodotte dal cervello in stato di calma e meditazione;
onde teta: corrispondono allo stato di dormiveglia o sonno leggero;
onde delta: sono associate al sonno profondo.
Da questa suddivisione appare chiaro che l’emissione di onde alfa (con frequenze dagli 8 ai 12 Herz) da parte delle campane tibetane è in grado di favorire lo stato di coscienza che conduce alla calma ed alla meditazione.

Si offrono trattamenti individuali di variabile durata o incontri di gruppo.

Per informazioni medicinaperlanima@hotmail.it


sabato 24 ottobre 2015

AUTUNNO INOLTRATO. . . TEMPO DI PINDA SWEDA!

Pinda Sweda è una delle pratiche ayurvediche più conosciute, soprattutto grazie ai  suoi molteplici benefici.
È  una pratica utile per pacificare tutti e tre i dosha e che si sposa bene con la stagione fredda. In autunno soprattutto viene affiancata ad una dieta depurativa che prepari il corpo a superare meglio  la stagione fredda.
In questa pratica si usano speciali boli caldi,  i pinda, che  non  sono altro che pezze di stoffa ripiene di erbe curative e aromatiche.
Questi boli hanno la capacità di pacificare Vata dosha, in quanto il loro calore penetra in profondità prevenendo  e curandol'insorgere di reumatismi, artrite,  artrosi ed altri disturbi come gonfiori, liquidi in eccesso, presenZa di tossine ecc. ..
Questa pratica fa parte di quei trattamenti che l'Ayurveda definisce  Swedana , perché favoriscono un apporto di calore al corpo facendolo trasudare.
Là dove vi è Vata squilibrato porterà sudorazione ed espulsione di tossine e quindi benefici  alle articolazioni, là dove vi è Kapha dosha squilibrato verranno asciugati i tessuti, eliminati liquidi e adipe, là dove è Pitta dosha in squilibrio questa tecnica equilibrerà il calore interno.
Si possono realizzare anche pinda umidi nel caso la persona abbia una elevata componente Vata e abbia bisogno di idratazione oltre che calore. In tal caso i boli saranno riempiti con riso bollito ed erbe medicali.

RICETTE

Vata

- zenzero in polvere
- tulsi
- semi di cardamomo
- semi di finocchio
- sale grosso
- farina integrale di ceci
- riso

Pitta


- sandalo in polvere
- foglie di lavanda
- semi di cumino
- semi di coriandolo
- menta  piperita
- farina di riso
- argilla


Kapha


- foglie di eucalipto
- chiodi  di garofano
- semi di senape
- cannella in polvere
- cardamomo  nero
- sale  grosso


Il tamponamento con Pinda Sweda segue ad un premassaggio con olio caldo.
Durata totale del trattamento 90 minuti

Per info medicinaperlanima@hotmail.it



lunedì 5 ottobre 2015

GARBABHYANGAM - il massaggio Ayurvedico per la donna in gravidanza

Il massaggio in gravidanza o massaggio prenatale è una pratica che asseconda le necessità del corpo della futura mamma nel corso delle varie fasi, che si concludono con il parto. Il suo scopo è quello di accrescere la funzionalità dei muscoli e delle articolazioni, migliorare la circolazione, tonificare il corpo e rinvigorire la partoriente sul piano fisico, emozionale, mentale e spirituale.
Si tratta di una pratica molto antica nella filosofia orientale tramandata da secoli in India secondo le tecniche dell’Ayurveda, ma relativamente recente per le usanze occidentali.
In Occidente, infatti, la popolarità e la diffusione del massaggio in gravidanza e al neonato, sono in continuo aumento, poiché sempre più se ne comprende l’estrema utilità, il piacevole rilassamento e il senso di serenità e di sostegno psicofisico, che induce nella madre e nel nascituro. I benefici fisici, inoltre, comprendono la riduzione dello stress ormonale e di quello fisico, legati alla trasformazione del corpo della donna durante la gravidanza. Il massaggio può prevenire, tra l’altro, le smagliature derivanti dalla distensione della pelle, aumentandone l’elasticità attraverso una stimolazione della circolazione sanguigna e l’uso di oli appropriati.
Grazie al massaggio ricevuto durante la gravidanza, eseguito professionalmente, la futura madre ritrova uno stato di benessere generale, una sensazione di rigenerazione.
L’importanza di contrastare lo stress durante la gravidanza in modo naturale è ormai unanimemente riconosciuta; lo stress induce rigidità muscolare che a sua volta è in grado di irrigidire le pareti uterine rendendo la gravidanza spesso problematica (causa di nascite premature).
Alcuni benefici del massaggio prenatale:
  • rilassamento e diminuzione dell’insonnia,
  • -sollievo alle articolazioni, agli arti inferiori e alla zona lombare, particolarmente interessate dal peso che devono sopportare nel corso della gravidanza,
  • -sollievo al collo e alla schiena, in generale, provati dallo squilibrio dei muscoli e dalla relativa debolezza, il peso della pancia provoca un aumento dell’iperlordosi lombare favorendo potenzialmente dolori alla schiena,
  • -aumenta l’elasticità alle ossa del bacino, attraverso la stimolazione dolce delle articolazioni, posizioni Yoga ed esercizi di Pranayama indicate per questa condizione, preparando la gestante ad affrontare il parto nella migliore condizione psicofisica,
  • -rinforza i muscoli che verranno più sollecitati durante il parto,
  • -allevia infiammazione e dolore del nervo sciatico,
  • -allevia il mal di testa e la congestione del seno
  • -aiuta a mantenere una corretta postura,
  • -riduce il gonfiore delle mani e dei piedi; il peso della pancia contrasta il ritorno venoso, creando gonfiore e pesantezza agli arti inferiori col rischio di provocare problemi circolatori, in particolare, vene varicose.
Controindicazioni
Il massaggio in gravidanza non ha particolari controindicazioni ma è importante che venga effettuato da un operatore esperto che conosce bene le parti del corpo che non devono essere massaggiate e che potrebbero creare dei problemi.
Negli ultimi anni è diventato particolarmente interessante il ruolo del partner durante la gravidanza,che con l’apprendimento del massaggio ayurvedico in corsi specifici può stabilire un rapporto molto profondo con la propria compagna e con il futuro nascituro.

Durata trattamento 1 ora
L'incontro può essere integrato con esercizi di meditazione e respirazione 

CONCEPIMENTO E GRAVIDANZA IN AYURVEDA




Lo stato di gravidanza è un momento unico nella vita di una donna. Durante questo periodo essa sperimenta una serie di trasformazioni e cambiamenti sul piano fisico, metabolico, psicologico. La gravidanza è il momento in cui la vita si avvicina al divino in  quanto capace di donare la vita.
Purtroppo nella nostra società moderna questo momento magico è  stato ridotto a totale ospedalizzazione e la donna tende a vivere i nove mesi come una patologia senza rendersi conto della magia di questo percorso.
La società focalizza l'attenzione solo sul dolore e su tutti gli aspetti negativi e di pericolo che possono presentarsi durante la gravidanza, senza parlare però di tutti gli aspetti positivi di questo lungo e bellissimo momento nella vita di una donna.
Non c'è nulla di più completo del dare la vita, niente di più magico  nel percepire il proprio corpo che si adatta ad accogliere una vita, un bambino che cresce, che si sviluppa nel grembo materno.
L'attenzione invece viene spesso focalizzata sulle paure,  le ansie, le eventuali problematiche, sul corpo che  cambia in negativo, le smagliature piuttosto che la cellulite, senza vedere la bellezza che assume il corpo di una donna in dolce attesa.
Il momento dell'attesa è per una donna ascolto di sé, di profonda connessione con il sè  spirituale.
È importante capire che si tratta di un momento di grande crescita e che va vissuta nell'ottica del dare e del ricevere, aprendo anche il proprio organismo a donare. Solo vivendo la gravidanza in questa prospettiva riusciamo a capire che si tratta di un percorso completamente naturale e che il dolore fa parte di questo percorso è va accettato seguendo semplicemente il corso della vita.
Per prima cosa è necessario accettare la gravidanza. Si consiglia così alla puerpera di tenere un diario dove annotare ogni emozione, cambiamento, sensazione che si vive durante le 40 settimane di gestazione. Scrivere  la focalizzerà  maggiormente all'ascolto e renderà più viva la percezione del momento.
Una volta partorito sarà bellissimo rileggere il diario in quanto ottimo strumento per il neonato una volta grande per capire chi è e perché la gravidanza è la matrice dell'individuo.
In gravidanza la mamma trasmette emozioni e sensazioni al bimbo nel grembo. Proprio per questo motivo è necessario vivere questo periodo nella maniera più serena possibile, perché ogni emozione condizionerà il carattere del nascituro.
Questa esperienza vale anche al contrario. La madre predisposta all'ascolto interiore entrerà in empatia con il bimbo e imparerà a conoscerlo già in fase fetale.
È importante ricordare che l'esperienza della gravidanza non è solo tra madre e figlio, ma è una fase a tre che coinvolge oltre che la madre ed il bambino anche il compagno. Accogliere un figlio significa accettare di crescere come famiglia.
Il cambiamento principale e fondamentale con cui si confronta ogni donna all'inizio della gravidanza è quello di comprendere e accettare la trasformazione del proprio corpo da unità individuale nella dualità dell'esistenza di un altro corpo che sta crescendo al suo interno.
La disciplina ayurvedica insegna a perseguire la via dell'unità, dal dualismo e separazione tra mente e corpo all'unità di esse. Anche la gravidanza deve far capire alla donna che non esiste dualità nemmeno nel momento in cui un altro essere vivente cresce nel suo corpo. Non può esserci dualità tra madre e figlio,  ma solo unità.
Secondo il pensiero vedico e ayurvedico il processo di incarnazione di un'anima è consapevole e inizia prima del concepimento per durare tutta la vita.
È l'anima, l'energia che decide di incarnarsi in un determinato momento, famiglia, luogo per sviluppare il suo cammino e la sua missione.
Secondo questo pensiero dunque il bimbo che una donna porta in grembo ha scelto proprio quella famiglia e quei genitori per reincarnarsi, consapevolmente, per portare avanti il suo percorso.
Dal momento del concepimento l'anima inizia un processo di incarnazione nel corpo fisico man mano che cresce all'interno del grembo della madre.
Durante il concepimento avviene un collegamento energetico tra l'ovulo fecondato e l'anima, si forma quello che viene definito utero eterico, che ha funzioni protettive. Man mano che il feto si sviluppa, l'anima inizia  a connettersi ad esso. La meraviglia di questo processo è che l'anima in alcuni momenti diventa consapevole di questo procedimento e il corpo viene scosso da una scarica di energia e Coscienza, che le mamme percepiscono come i primi movimenti del bambino.
Il processo di unione tra corpo e anima si conclude nel momento in cui l'energia arriva al settimo chakra, la fontanella, e da lì scende lungo gli altri sei chakra lungo la colonna vertebrale, come un sottile filo dorato, irradiandoli tutti,  fino a raggiungere la base del primo chakra, dove si avvolge su se stesso per tre volte e mezzo creando così la sede dell'energia dormiente,  kundalini. È attraverso questo passaggio che tutti i chakra sono connessi tra loro portando il senso di consapevolezza di essere uniti nell'amore divino.
La donna e il bambino possono provare l'esperienza di essere un unico Essere.
Nell'ultimo mese di gravidanza infatti il bambino si porterà con la sua testa sulla parete pelvica della madre, preparandosi ad uscire. Quando inizierà il travaglio la vagina,  come se fosse un occhio aperto, si preparerà ad accogliere la sua testolina, come se fosse la pupilla dell'infinito, creando il cosiddetto Occhio Cosmico. Energeticamente il primo chakra della madre sarà connesso al settimo chakra del neonato ed entrambi vivranno l'esperienza dell'unione, della vita, dell'Amore divino.
Il bimbo che per nove mesi si è preparato gradualmente a passare da uno stato di solo spirito a quello di spirito incarnato, si troverà catapultato in una nuova dimensione totalmente diversa. Accoglierlo  nel modo giusto e più dolce possibile sarà la prima missione dei genitori.
Un aspetto importante è legato alla placenta e al cordone ombelicale. La placenta è l'organo  che per tutta la gravidanza si occupa del bambino. Porta nutrimento, lo ripara da batteri e infezioni, porta ossigeno. È l'organo preposto a fare da tramite tra madre e figlio,  nella massima protezione di quest'ultimo.
La placenta è attaccata all'utero della madre attraverso i vasi sanguigni e comunica con il neonato attraverso il cordone ombelicale.
Alcune culture come quella indiana considerano la placenta come l'incarnazione dello spirito guida del bimbo. Lo spirito guida è quello che accompagna la preparazione della nuova anima per tutta la vita intrauterina, occupandosi di nutrirla e assicurando il giusto apporto di ossigeno.
Nel momento in cui il bimbo viene al mondo deve assumersi la responsabilità diella propria sopravvivenza respirando e nutrendosi in modo indipendente.
A questo punto il ruolo della placenta sembra essersi esaurito ma non è esattamente così.
Sia lo spirito guida che il bimbo hanno bisogno di tempo per determinare la separazione. La comunicazione energetica tra i due  continua  fintanto che il cordone ombelicale è  pulsante.
È  quindi necessario assicurarsi che il cordone ombelicale non venga tagliato prima del tempo.
La preparazione al parto inizia dal momento del concepimento.
Ogni giorno della gravidanza il corpo si prepara al giorno del concepimento.
Solo questa consapevolezza basterebbe per vivere serenamente questi mesi di attesa.
La paura che la donna prova per la gravidanza e il parto deriva esclusivamente dalle proprie insicurezze e dall'impossibilità di avere il controllo e la certezza di ogni evento.

giovedì 10 settembre 2015

AUTUNNO ALLE PORTE: SANI E IN FORMA CON LA NATURA

L'autunno è il tempo della raccolta e della conservazione e, nella vita umana,  rappresenta simbolicamente la piena maturità.
In autunno la natura si prepara a conservare e raccogliere le energie per produrre il calore necessario a resistere alle temperature fredde e alle difficoltà dell'inverno. L'autunno è la stagione in cui si accumula Kapha Dosha.
Le piante fanno scorta di riserve  energetiche ed alimentari, accumulando le nelle radici, nei tuberi e nei bulbi.
Allo stesso modo l'uomo raccoglie la sua vitalità e le sue riserve più preziose nei muscoli,  nelle ossa e negli organi interni, soprattutto nel fegato.
È in questo periodo che dobbiamo accumulare le risorse per mantenere la vitalità.
Dobbiamo imparare ad energizzare l'organismo con il cibo più indicato e allo stesso  tempo drenare l'acqua accumulata in eccesso con una dieta estiva ricca di liquidi e frutta.
L'eliminazione delle tossine e delle scorie metaboliche è fondamentale nel periodo autunnale per impedire al corpo e alla mente di intorno dirsi nel seguente periodo invernale.
Con l'abbassamento della temperatura il corpo suda meno e ha quindi meno possibilità di espellere tossine che con il tempo possono causare gonfiore alle articolazioni, malesseri e dolori.
Se l'organismo si raffredda , il metabolismo rallenta rendendoci più soggetti a dolori reumatici, raffreddori,  infezioni delle vie respiratorie,  tosse,  mal di gola,  febbre e abbassamento delle difese immunitarie.
È bene allora introdurre gradualmente nella dieta, in grado di stimolare la produzione di calore interno. Frutta secca e semi oleosi integreranno il consumo di frutta fresca di stagione.
Con le temperature più rigide la cottura dei cibi dovrà essere gradualmente prolungata e i piatti serviti caldi da prediligere ad insalate o alimenti freddi.
Le tradizioni orientali consigliano di assumere cibi salati per tonificare i reni, piccanti per rinforzare i polmoni,  dolci per aiutare la digestione ed equilibrare il corpo.
Tra i cereali sono da preferire avena, riso, farro,miglio.
Ottime le zuppe di miso e l'utilizzo di verdure come radicchio, cicoria, ravanelli, rape, carote.
Con il diminuire dell'umidità e l'avanzare del freddo è  bene introdurre cibi dolci e pesanti che pacifichino Vata. Da evitare carni e formaggi freschi. Bere latte fresco biologico caldo.
L'aumentare questo genere di cibi faciliterà inoltre la produzione di Ojas, Essenza. Ovvero il nostro sistema immunitario.
È bene inoltre sottoporsi a trattamenti di karnapoorana, ovvero pulizia profonda delle orecchie attraverso oli caldi e fumigazione, Netra Vasti, pulizia degli occhi attraverso cataplasmi al Ghe,  Nasyam, pulizia del naso con oli medicati o polveri di erbe.
Oliazione del corpo con olio di sesamo, per lo meno testa, palmi delle mani, piedi, ombelico.
In più massaggi linfodrenanti Neerabhyangam e Pinda Sweda.






martedì 1 settembre 2015

22 SETTEMBRE ORE 20.00 : "Presentazione del corso ALLA SCOPERTA DELLA BHAGAVADGITA "

18 incontri ognuno dedicato ad un capitolo del famoso poema indiano durante i quali verranno esaminati gli aspetti filosofici e psicologici del testo, la metrica e il valore energetico, valore energetico della sonorità, applicazioni nella vita quotidiana.
Mantra e meditazioni inerenti accompagneranno questo percorso.

domenica 23 agosto 2015

ABRAMO E L'INDUISMO

Fonti risalenti al 100 d.C. attestano che Aristotele  definì gli ebrei discendenti dei filosofi indiani e che da questi ultimi erano denominati Calani.
Clearco invece scrisse anch'egli che gli Ebrei discendono dai filosofi dell'India, infatti in India i filosofi sono chiamati Calaniani, mentre in Siria sono detti Ebrei.
Megastene invece fu inviato in India da Seleuco  Nicator circa 300 anni prima di Cristo ed egli affermò che gli Ebrei erano una tribù indiana chiamata Kalani. ..
Esistono notevoli somiglianze tra induismo ed ebraismo da far credere che quest'ultimo derivi proprio dal primo. Notevoli le coincidenze fra il dio indù Brama e la sua consorte Saraisvati e l'Abramo e la sua Sara ebrei. Si pensa inoltre che Abramo fosse il discendente di qualcuno dei numerosi sacerdoti Brahmani che avevano lasciato l'India per diffondere i loro insegnamenti nel mondo intero. In India Brahma era altamente rispettato e la sua influenza si espandeva attraverso la Persia sino alle terre bagnate dal Tigri e l'Eufrate. I Persiani adottarono Brahma e ne fecero una propria divinità. Successivamente avrebbero detto che il dio sarebbe arrivato dalla Bactria, regione montuosa a metà strada sul percorso verso l'India. Tale regione altro non era che la sede di una primitiva nazione ebrea denominata Juhuda o Jaguda o anche Ur-Jaguda. Ur significa "luogo" o "città". Sembra perciò che la Bibbia  non sbagli nel dichiarare che Abramo era venuto da Ur dei Caldei. Cadeo tra l'altro sembra derivare dal sanscrito Kaul-Deva, il titolo di un'antica casta sacerdotale indù di Brahmani che viveva in una zona tra Afghanistan, Pakistan e Kashmir. Casta a cui apparteneva Abramo e che fu espulsa dal paese.
I Persiani sembra pretendessero che il loro fondatore fosse Ibrahim, Abraham, così come gli Ebrei. Infatti secondo l'antica storia persiana, il padre di Abramo era venuto da un paese dell'Est chiamato Ur dei Caldei per abitare in una regione chiamata Mesopotamia. Qualche tempo dopo anche Abramo o Brahma e Sara o Sara-istanti andarono ad abitare in questa zona. Peraltro l'identificazione di Abramo con Brahma e quella di Sara con Saraiswati sarebbe confermata e precisata dai Gesuiti.
I nomi dei figli di Abramo avrebbero inoltre una derivazione sanscrita: Isacco in ebraico è Ishaak mentre in sanscrito Ishaku e significherebbe "amico di Shiva", mentre Ismaele, Ishmael in ebraico e Ish-Mahal in sanscrito significa "grande Shiva".
Lo storico indiano Kuttikhat Purushothama Chon ritiene che Abramo fosse stato cacciato dall'India e dichiara che gli Ariani, incapaci di combattere l'emergente casta mercantile degli Asura, distrussero poi i loro sistemi di irrigazione causando una inondazione distruttiva che portarono Abramo e la sua famiglia a marciare verso Occidente.
Questa guerra di caste portò ad esodi di grossa portata che portarono diversi gruppi indiani a raggiungere sino in occidente addirittura ai confini con la Grecia. L'esodo dei rifugiati dall'antica India avvenne in più ondate ed essi nel  tempo vennero chiamati Kassiti, Hittiti, Siriani, Hurriti,   Assiri, Aramei,  Hyksos,  Mitanni, Caldei nonché  popolazioni indo-europee di cui non si conosceva la provenienza. 

domenica 16 agosto 2015

Studio La Piccola India

Questo studio nasce dalla passione per l`Ayurveda e l`interesse nella cura della persona a livello fisico e sottile, dell`anima.
È un luogo di incontro dove sperimentare, imparare, rilassarsi, dedicato alla persona e ove, oltre a proporre consulenze e trattamenti ayurvedici e di Theta Healing, vengono proposti incontri di meditazione, conferenze a tema, serate di ascolto, corsi di yoga e ayurveda.
Offre inoltre la possibilità di affittare sale a chi volesse organizzare corsi ed eventi.

Lo studio accoglie inoltre la scuola di Ayurveda Aum Shanti di Milano e propone la scuola biennale in tecniche del massaggio ayurvedico. Responsabile di questa sede la titolare Martelli Michea, operatrice Ayurveda, nonché docente di Ayurveda per la scuola ospitante.


Lo studio è sito nel centro di Faenza a pochi passi dalla stazione centrale in Via Case Nuove 40/42, facilemente raggiungibile dall'autostrada e dalla stazione centrale dei treni.

Visita il sito http://lapiccolaindia.wixsite.com/lapiccolaindia








martedì 28 luglio 2015

JALA: L'IMPORTANZA DELL'ELEMENTO ACQUA IN AYURVEDA

In quasi  tutte le tradizioni l'elemento acqua ha avuto un ruolo speciale. Infatti non c'è vita che non si sia originata ed evoluta grazie a questo elemento.
Nella tradizione indiana, questo elemento primigenio si sarebbe generato dal "principio primo": il suono o parola, ovvero  "vac".
La primaria funzione delle acque è quella di purificare. Non vi è rito sacro in India che non inizi con la purificazione attraverso la pulizia del corpo, mani e piedi prima di entrare nei templi, se non addirittura l'immersione di idoli e utensili nei fiumi sacri.
Anche i defunti vengono lasciati alle acque... essi ritornano alle origini.
L'Acqua, né aria né terra, proviene dal cielo ma la si trova nella terra, sopra e all'interno di essa. Ha la capacità di donare la vita così come distruggerla. Grazie a questa sua caratteristica ecco che diventa veicolo dell'energia divina stessa.
L'Ayurveda riconosce nell'acqua un ruolo importante e fondamentale per le sue virtù terapeutiche.
In Ayurveda l'acqua non è vista solo come una bevanda dissetante, ma riveste il ruolo di cibo e pertanto nutre, lubrifica e disintossica. È considerata un potente antiossidante, defaticante, digestivo e cardiotonico, idratante, rinfrescante e rinvigorente.
Fattori climatici, temperatura, stagioni, terreno e metodi di conservazione determinano la qualità dell'acqua.
Ad esempio l'acqua piovana ha potenza e attributi legati al freddo e la sua azione specifica è ringiovanente, promuove l'intelletto e allevia tutti i dosha.
Sono descritte anche le proprietà delle acque raccolte dai fiumi e dalle sorgenti, dai pozzi e dai laghi e dalle fonti termali.
L'Ayurveda indica anche i metodi per rendere l'acqua pulita.
L'acqua piovana è considerata l'acqua migliore a causa della sua leggerezza.
Esponendola alla luce del sole e della luna è possibile potenziarne gli effetti benefici e ha la specifica azione di "rasayana", ovvero ringiovanente.
L'Ayurveda consiglia di assumere regolarmente acqua nel corso della giornata, a piccole dosi e possibilmente calda. In questo modo risulta più leggera e libera da memorie acquisite. Sviluppa un'azione "dipana" ovvero digestiva, stimolando Agni. Ripulisce i canali energetici rimuovendo le tossine.
A seconda della bollitura si hanno effetti differenti sui dosha : ridotta di 3/4 per bollitura mantiene pesantezza ed è utile per alleviare Vata, ridotta della metà allevia Pitta, ridotta di 1/4 del suo volume riduce Kapha.
Ma uno dei principali impieghi dell'acqua in ayurveda è l'uso come veicolo per erbe e composti che attraverso decozioni ed infusioni diviene una vera e propria formula farnacologica che può essere assunta per via interna o esterna, (Bagni o vaporizzazioni).
Secondo l'ayurveda l'importanza primaria che l'acqua riveste per la vita e il mondo stesso risiede nel fatto che essa è uno dei 5 Bhuta o elementi. La teoria dei Panchamahbhuta considera la realtà dei 5 elementi che la formano e ne esprimono gli stadi materiali.
I 5 elementi danno origine ad un progressivo addensarsi e sommarsi di materia, energia e qualità. Ciò fa sì che l'acqua, quarto elemento, conservi in sé le i formazioni di tutti gli altri: etere, aria, fuoco.
 

giovedì 2 luglio 2015

TE AL BASILICO RINFRESCANTE

Propongo la ricetta di questa bevanda ottima da servire calda così come fresca, come dopo pasto o aperitivo per invogliare l'appetito, dal gusto un po particolare ma buono.
Questa  bevanda  è  particolarmente  adatta  a Kapha  dosha, ma è  ottima pure per Vata  e Pitta. Ha proprietà  calmanti  sul sistema nervoso è rinfrescante  e favorisce la digestione.

INGREDIENTI:

- foglie di basilico fresche o essiccate, se avete del Tulsi ancora meglio

- zenzero fresco grattugiato

- cannella in polvere

- zucchero integrale  di canna

Fare bollire l'acqua con le foglie di basilico, lo zenzero grattugiato  e la cannella. Lasciate  in infusione per dieci minuti. Versate in una caraffa e aggiungete  lo zucchero a piacimento.
Servite calda oppure fredda.


domenica 17 maggio 2015

TOFU AL MISO E TAMARI

Dosha: Vata, Pitta, aggrava leggermente Kapha

Stagione: Primavera

Porzione: 4/5 persone

Tempi di preparazione: 15/20 minuti


INGREDIENTI

Mezza cipolla dorata
2 Panetti di Tofu 
1 cucchiao di miso di orzo o riso
2 cucchiai di Tamari
Olio o ghee q.b.


PROCEDIMENTO

Tritare finemente la cipolla e metterla a soffriggere in una casseruola con olio o ghee per 5 minuti finchè non diventa morbida e dorata. Tagliare a piccoli cubetti il Tofu e metterlo a soffriggere insieme alla cipolla per altri 5 minuti. In una tazza sciogliere il Miso in acqua calda per 3/4 e il tamari. Versare nella casseruola e finire la cottura finchè l'acqua si è assorbita. Aggiungere tamari se si vuole un gusto più forte e deciso. Servire caldo o freddo a piacimento.
Per Kapha si può aggiungere nel soffritto dello zenzero fresco tritato. 

 


YOGA E AYURVEDA

Tra yoga e ayurveda esiste una stretta relazione in quanto in comune hanno, non solo l'origine vedica e la storia, ma anche il concetto della totalità somatica e psicospirituale.
Lo yoga si focalizza sull'integrazione spirituale, o Sadhana, per mezzo della trascendenza culminando nell' autorealizzazione. L'ayurveda invece si focalizza sull'integrazione psicosomatica con la cura della salute nella sua totalità che culmina anch'essa nell'apertura alla trascendenza e all'autorealizzazione.
Una delle caratteristiche dello yoga è l'equilibrio e proprio per questo l'attenzione va portata tanto alla mente quanto al corpo in quanto quest'ultimo è la base per realizzare l'illuminazione.
Se non ci prendiamo cura del corpo, esso verrà sopraffatto dalla malattia che è vista come uno degli ostacoli che impediscono di completare il percorso spirituale.
Si può dire che lo yoga sia la scienza vedica dell'autorealizzazione che dipende dal buon funzionamento di corpo e mente e l'ayurveda sia la scienza vedica della guarigione del corpo e della mente. Per questo in India sono due discipline non disgiunte tra loro, ma che anzi cooperano insieme. Sia yoga che ayurveda nella loro forma classica considerano l'intero essere umano come l'insieme di corpo, mente e spirito ed entrambe rivolgono l'attenzione a tutti i bisogni dell'uomo per favorire lo sviluppo della coscienza più elevata.
Lo scopo più ampio dell'ayurveda comprende non solo la salute fisica, ma anche la salute mentale e la preparazione alla vita spirituale.
Yoga e ayurveda sono discipline che risalgono a più di 5000 anni fa e che hanno mantenuto uno sviluppo ininterrotto nel corso della storia, da quando la saggezza dei Rishi venne espressa sotto forma di scrittura: i Veda.
Lo yoga rappresenta la più ampia fonte di saggezza del mondo adattabile ad ogni epoca e persona e i metodi yogici coprono l'intero campo dell'esistenza e che include tutti i metodi di evoluzione: posizioni fisiche o asana, discipline etiche, il controllo del respiro o pranayama, metodi sensoriali, affermazioni e preghiere come i mantra, visualizzazioni e meditazioni...
D'altro canto l'ayurveda rappresenta uno dei più straordinari sistemi medici e olistici al mondo.
Oltre a comprenderne gli aspetti yogici e i metodi, include anche terapie di guarigione come dieta, uso di erbe medicinali, regole per l'esercizio fisico e un corretto stile di vita, massaggi e terapie di purificazione. Con il suo particolare approccio concetto di costituzione individuale o Dosha, l'ayurveda fornisce a ogni persona di qualsiasi cultura il modo per creare uno stile di vita in armonia con il mondo della natura e con il proprio sé superiore.
Entrambe le discipline fanno parte del grande sistema di conoscenza vedico che afferma che tutto l'universo è un unico sé e che la chiave per avere la conoscenza cosmica sta nella nostra mente e nel nostro cuore.
Il legame tra yoga e ayurveda è il Prana o energia vitale. Lo yoga è l'intelligenza del prana, l'ayurveda è il suo potere di guarigione, così che insieme formano una disciplina evolutiva e di autoguarigione completa.
In India lo yoga tratta per tradizione l'aspetto spirituale della vita, l'ayurveda invece ne prescrive le regole fondamentali per uno stile di vita corretto. Lo yoga come terapia veniva tradizionalmente prescritto in un contesto ayurvedico. La terapia dello yoga classico era ayurvedica nella teoria e nella pratica.
Entrambe le scienze hanno come unico scopo il superamento del samsara, il processo delle morti e delle rinascite, attraverso l'Ahimsa, quell'atteggiamento mentale per cui non si desidera fare del male ad alcuna creatura esistente. Questo è uno dei concetti fondamentali nella pratica yoga, è la base della pace mentale che non è possibile raggiungere se ospitiamo pensieri che danneggiano il prossimo.
Ahimsa è la base anche dell'aproccio ayurvedico alla salute ed è il sostegno di ogni vera guarigione.
Ahimsa sta alla base del consiglio ayurvedico di seguire una dieta vegetariana così come seguire un lavoro e una vocazione personale nella vita nell'energia dell'amore senza provocare danni ad altre creature aiutando a preservare la salute mentale e rimuovendo l'insorgere di pensieri negativi.
Lo yoga ci mostra quindi come realizzare il sé, l'ayurveda come vivere in modo che le azioni fisiche e mentali non subiscano deviazioni da questa strada.
Lo yoga ci aiuta a superare i limiti della mente, l'ayurveda a rafforzare il corpo per superare tali limiti. Non si può pensare di avere una mente forte là dove il corpo si mostra debole e non si può pensare di avere un corpo forte là dove la mente è debole.

La Piccola India

lunedì 23 marzo 2015

RIFLESSIONI SULLE MEDICINE ALTERNATIVE

- Perchè dovrei affidarmi a cure mediche alternative? Dopo tutto la medicina occidentale nasce da una conoscenza scientifica della realtà e la chimica è una grande conquista recente in grado di curare ogni malessere...

- Ne sei certo? Chi ti dice che tutta questa fiducia nelle conoscenze "moderne" non sia il frutto di una posizione ideologica, di un condizionamento sociale, in una parola: un pregiudizio?

- Pregiudizio? Ma se la vera civiltà è quella moderna! Nei millenni passati gli uomini vivevano in modo bestiale, senza luce, acqua calda, fognature...Credevano negli spiriti, nei sortilegi. E poi la scienza...

- Quello che dici si può applicare al Medioevo (che comunque ha posto le basi per la scienza moderna), ma quello che non sai o che molti non dicono è che la civiltà umana è molto più antica di quanto non affermi la storiografia ufficiale...

- Ancora con Atlantide...

- No affatto. Ti voglio parlare della civiltà Vedica.

- Non ne so nulla...

- Ma sì, di certo avrai sentito parlare di yoga, karma, Ayurveda....

- Qualcosa ho sentito, ma nulla di serio.

- E' proprio questo il problema. La civiltà vedica possedeva delle conoscenze molto più avanzate delle nostre. Nei Purana puoi trovare chiari riferimenti ai vari continenti del nostro pianeta, alla forma delle galassie, alle fasi di sviluppo del feto, all'energia atomica...

- Sembra incredibile...Ma perchè nessuno ne parla?

- Pochi hanno affrontato seriamente lo studio di questi antichissimi testi e di questa civiltà. Inoltre vi è una notevole resistenza psicologica e ideologica, perchè significherebbe dover riconoscere che gli enormi sforzi scientifici sono una ripresa, parziale e molto limitata, di una conoscenza che l'umanità già possedeva in modo completo. Ti faccio un semplice esempio: lo Yoga in occidente è stato banalizzato a mera ginnastica, in realtà si tratta di una scienza molto profonda che investe non solo il corpo fisico, ma anche la mente e la spiritualità. Millenni prima di Freud nel sistema yogico era nota l'esistenza di una mente inconscia e di come agire su questo livello in modo efficace.

- Straordinario, vorrei saperne di più...

- Non è facile. Dovresti studiare il sanscrito e trovare dei seri maestri legati a questa Tradizione. Ce ne sono stati e ne esistono ancora e non solo in India. Comunque oggi volevo parlarti della medicina della civiltà vedica, l'Ayurveda. A differenza della medicina invasiva di tipo chimico (che porta a degli effetti spesso più deleteri della malattia stessa) questa ha una visione olistica, cioè considera l'essere umano come una realtà non separata dal cosmo. In tal senso ogni malattia è causata da una rottura dell'armonia con se stessi o con la natura. L'idea è che prima di curare sarebbe opportuno prevenire, attraverso uno stile di vita sano che investe ogni aspetto del quotidiano: alimentazione, pensieri, lavoro, compagnie, letture, musica e il rapporto più importante, quello con il divino.

- Sono curioso. Voglio proprio vedere come farai a parlarmi di tutti questi aspetti...

- Iniziamo. Chi ha tempo non aspetti tempo.




"Un ringraziamento particolare va ai miei professori universitari che mi hanno avvicinata a questa cultura, in particolare i Prof. Franci e Peternolli della facoltà di Filosofia dell'Università di Bologna e anche al mio insegnante di Ayurveda Kapil Bhardwaj della scuola Aum Shanti che mi ha permesso di mettere in pratica queste conoscenze"
Michea
La Piccola India

HOT STONE MASSAGE IN AYURVEDA

L’Hot Stone massage è un massaggio Olistico che tratta mente e corpo.
Il termine "hot" significa caldo, o calore, e ve ne sono di molte forme: Il calore dell'amore materno, di un focolare, del sole, di un abbraccio, di una carezza o nel nostro caso, il calore delle pietre.
Per migliaia di anni queste sono state utilizzate per scopi curativi dai nativi d’America, dagli indiani d’America, dagli Egizi e da molte altre popolazioni ma è stata una terapeuta dell’Arizona, la massaggiatrice Mary Nelson, a recuperare e diffondere, da antiche tradizioni, l’uso del massaggio con le pietre calde unendolo a tecniche ayurvediche e concetti della medicina tradizionale cinese.
Anche ai giorni nostri il calore viene utilizzato per il trattamento del dolore e delle rigidità muscolari (termoterapia) e con l’utilizzo delle pietre l’effetto termico è ottenuto per conduzione, ovvero tramite il contatto diretto delle pietre calde con la pelle, influenzando i centri energetici (chakra) e riequilibrando la mente ed il corpo.
L'aumento della circolazione, mediante la dilatazione dei vasi sanguigni, comporta nel caso della cute un'aumentata capacità di eliminazione delle tossine; nel caso dei muscoli una più rapida eliminazione dell'acido lattico con un recupero più rapido della funzionalità muscolare; nel caso di strutture tendinee, legamentose, ossee e articolari permette una rapida risoluzione di stati infiammatori.
L’energia prodotta dal massaggio con le pietre promuove un effetto armonizzante e purificante tale da indurre uno stato meditativo di quiete e calma.
L’applicazione delle mani, in congiunzione con le pietre, produce un’intensificazione del contatto.
Le pietre utilizzate nello Stone Massage sono di basalto levigato, un tipo di roccia ricca di ferro, capace di trattenere il calore per lungo tempo e rilasciarlo gradualmente durante il massaggio. Le pietre vengono riscaldate in appositi scaldini a circa 60°C e, durante il massaggio, vengono strofinate sulla pelle o posizionate su punti particolari del corpo: I meridiani della Medicina tradizionale cinese o i Chakras della Medicina ayurvedica.
Queste pietre, rilasciando calore durante il massaggio, sciolgono le contratture dei muscoli, migliorano la circolazione del sangue e della linfa, levigano la pelle.
Dal punto di vista spirituale questo massaggio dona inoltre una generale sensazione di benessere, relax fisico e mentale con conseguente miglioramento dell’umore.

LE PIETRE PER LO STONE MASSAGE

L’Energia ci arriva attraverso la respirazione e l’alimentazione ma è presente anche nei minerali. E’ evidente che non possiamo ingerire un minerale, né potremmo metabolizzarlo; possiamo però introdurlo direttamente all’interno del nostro Campo Energetico, semplicemente appoggiandolo sul corpo.
Essere a contatto del corpo, infatti, equivale ad essere all’interno dell’Aura, l’energia propria di ogni cosa, sia essa viva o inanimata. L’Aura è un campo energetico creato dalla vibrazione degli atomi e delle molecole che compongono tutta la materia. L’universo stesso vibra ad una certa frequenza e la gravità che tiene tutte le cose insieme è di natura elettromagnetica. L’Aura di ognuno è unica come le sue impronte digitali e poiché essa fuoriesce dal nostro corpo per parecchi centimetri, un minerali può interagire con il campo aurico umano portando l’energia esattamente dove occorre.
E’ un modo naturale per integrare l’energia direttamente dove è carente, che non richiede capacità di eseguire tecniche complicate, ma semplicemente di rilassarsi per consentire al minerale di fare il suo lavoro all’interno dell’aura.
La naturale capacità di alcuni minerali a rilasciare o togliere calore è all’origine dell’uso delle pietre e dei cristalli nello Stone Massage.
Le pietre che si utilizzano per questo massaggio sono di differenti forme ed origini a seconda della zona del corpo da trattare e del tipo di massaggio da eseguire.
Il marmo è una pietra bianca utile per il trattamento a freddo ed ha un effetto tonificante; stimola la circolazione sanguigna, il metabolismo e favorisce la ritenzione dei liquidi.
Questo tipo di trattamento viene incontro a coloro che per problemi di fragilità capillare non possono ricevere il massaggio con pietre calde ed è particolarmente indicata per gli sportivi perché il freddo, stimolando la circolazione, causa un restringimento dei vasi sanguigni favorendo l’ossigenazione delle cellule ed un recupero muscolare più rapido, velocizzando lo smaltimento delle tossine e dell'acido lattico.
Il è una roccia nera di origine vulcanica prodotta dalla solidificazione della lava. Le pietre basaltiche nere naturali sono ricche di minerali ed hanno una superficie molto liscia e vellutata.
Basalto
Hanno dimensioni e peso differenti in base al tipo di trattamento da effettuare ma in genere si prediligono pietre che abbiano una forma che le rende facilmente maneggevoli.
La prerogativa di queste pietre è quella di assorbire il calore, trattenendolo più a lungo ed uniformemente rispetto a qualsiasi altra, e rilasciandolo molto lentamente a contatto con la cute.
Esse vengono riscaldate in degli appositi scaldini, a bagno maria in acqua a 65-70° C, vengono prelevate, asciugate e per facilitare il massaggio e lo scorrimento delle pietre sul corpo vengono applicati degli oli da massaggio spesso con l’aggiunta di oli essenziali specifici che proprio grazie al calore verranno assorbiti meglio dalla pelle.
Questi due tipi di pietre, nere e bianche, possono essere utilizzate da sole o in combinazione tra loro in quanto l’alternanza di pietre calde e fredde è consigliato per il trattamento di lesioni muscolari e infiammazioni, poiché stimola la vasodilatazione e la vasocostrizione, oltre ad avere un effetto sedativo sul sistema nervoso.

BENEFICI DELL’HOT STONE MASSAGE

La terapia con le pietre calde oltre ad essere utilizzata per rilassarsi è indicata per combattere lo stress, l'insonnia, per alleviare i dolori muscolari e articolari allentando le tensioni delle articolazioni ed in particolare quelle della colonna vertebrale.
Può risultare benefico per la circolazione linfatica, la ritenzione dei liquidi, la circolazione arteriosa e il ritorno venoso.
In questa tecnica il calore ceduto dalle pietre crea una vasodilatazione che il corpo cerca di compensare attivando i meccanismi di termoregolazione: I vasi sanguigni si dilatano pompando maggiore quantità di sangue verso la superficie cutanea per sottrarre calore al corpo.
Si apportano quindi benefici alla circolazione e proprio per tale motivo, però, non è consigliato a chi soffre di fragilità capillare.
In quest’ultimo caso, infatti, è preferibile ricorrere al massaggio con le pietre fredde, che hanno invece un effetto vasocostrittore.
Anche la pelle trae beneficio da questo trattamento, in quanto risulta più morbida, levigata ed elastica, soprattutto se il massaggio è effettuato con oli essenziali.
Da non sottovalutare, inoltre, gli effetti benefici che questo massaggio ha sulla muscolatura, che rilassandosi e diminuendo la sua tensione, provoca un effetto sedativo sul sistema nervoso centrale.
E’ di grande beneficio anche per chi soffre di patologie respiratorie come bronchiti e sinusiti e favorisce i processi di rigenerazione cutanea.
Riassumendo possiamo dire che questo tipo di trattamento è consigliato per:
• migliorare la circolazione sanguigna e linfatica
• sciogliere le rigidità muscolari
• migliorare la mobilità delle articolazioni e ad alleviare la tensione della colonna vertebrale, principale causa di dolorosi e invalidanti mal di schiena

• disintossicare l’organismo, sbloccando gli scambi metabolici
• levigare la pelle

Dal punto di vista spirituale si raggiunge un riequilibrio energetico generale da cui deriva:
• Una generale sensazione di benessere e relax fisico e mentale con un conseguente miglioramento dell’umore
• Una maggiore autoconsapevolezza del proprio corpo
• L`aumento della sensibilità e della capacità di percepire il mondo e le persone attorno a noi
• La piacevole sensazione di riappropriarsi nel proprio corpo (che quotidianamente “dimentichiamo seduto” da qualche parte)


Controindicazioni e precauzioni nell’Hot Stone Massage
A causa delle alte o estreme temperature delle pietre, calde o fredde, e della pressione esercitata è opportuno tener conto delle precauzioni e controindicazioni prima di eseguire un massaggio.
Il trattamento con pietre calde è infatti controindicato per chi soffre di fragilità capillare o ha problemi cardiaci; in presenza di vene varicose, persone diabetiche, donne in gravidanza e bambini.

IN AYURVEDA. ..

Questo massaggio è utile per pacificare i dosha Vata e Kapha grazie all'apporto di calore di cui questi dosha sono carenti.
Le manualità che dall'alto scendono verso il basso producono un profondo rilassamento che riporta Vata con i piedi per terra.
Questo trattamento può essere considerato una vera e propria capanna sudatoria che aiuta ad aprire i pori della pelle ,sciogliere il grasso superficiale e depurare da tossine e liquidi in eccesso permettendone la fuoriuscita, equilibrando così gli eccessi di Kapha.
Inoltre le pietre calde trovano ulteriore impiego sostituendosi alle mani nel massaggio dei punti marma dove le pietre calde possono essere usate per compiere pressioni rotatorie su questi punti energetici.
Ottimo per il riequilibrio dei Chakra.
Vieni a provare questo massaggio a La Piccola India!

La Piccola India

mercoledì 18 marzo 2015

DIMAGRIRE CON L'AYURVEDA...

L'accumulo di grassi è la conseguenza di uno squilibrio tra l'assorbimento di nutrienti e il consumo di energia. Una sovralimentazione può condurre inevitabilmente ad un aumento delle cellule adipose. Queste cellule sono nemiche di ogni dieta dimegrante: possono ridursi, ma non scompaiono. Una cellula non riesce a distinguere il coraggioso tentativo di perdere peso dalla penuria di cibo. Per questo motivo nel corso di una dieta dimagrante spesso si smette di perdere peso nonostante l'assunzione di cibi poveri di grassi e zuccheri.
L'organismo quando riceve meno cibo, modifica il metabolismo basale rallentandolo e immagazzina come grasso l'energia proveniente dai pochi alimenti ingeriti.

AUTOLIMITAZIONE

L'alimentazione consigliata dall'Ayurveda è molto varia e non limita i sapori e prevede l'assunzione di frutta, verdura, erbe e spezie, carni magre, pesce e latticini, evitando i rischi di carenza alimentare e l'insoddisfazione psicologica che può derivare da un'alimentazione povera di sapori.
Per dimagrire però, fa appello all'autolimitazione dei grassi, degli zuccheri e del sale.
Grassi, zuccheri e sale sono comunque importanti per l'organismo, poichè i primi intervengono nell'assorbimento delle vitamine liposolubili, i secondi mantengono i livelli di glicemia e gli ultimi regolano il bilancio idrico del corpo. Se assunti in eccesso risultano essere tra le principali cause di sovrappeso.

Secondo l'Ayurveda, per raggiungere il proprio peso forma si deve:
- rafforzare la digestione
- ottimizzare il metabolismo
- disintossicare l'organismo

Questi sono i tre pilastri dell'Ayurveda.

RAFFORZARE LA DIGESTIONE

Chi vuole perdere peso ha bisogno di avere un sistema digerente che funzioni al meglio, in grado di trasformare il cibo assunto durante i pasti e di smaltire al contempo acqua, grassi e tossine.
E' necessario quindi che Agni, l'energia che trasforma il cibo in nutrienti per il corpo, sia ben attivo in tutti gli organi digerenti.
Per stimolare Agni è molto utile l'uso di spezie come zenzero, assafetida, cumino, coriandolo, pepe nero, pepe di cayenna, curcuma, finocchio.

OTTIMIZZARE IL METABOLISMO

Il metabolismo si innesca inducendo l'organismo a trasformare le sostanze che riceve giornalmente attraverso l'alimentazione.
A tale scopo occorre prima di tutto cercare di mangiare ad orari fissi e più volte durante il giorno con piccoli spuntini per garantire allo stomaco e all'intestino il tempo necessario alla trasformazione del cibo: in questo modo si formano meno residui nel tratto digestivo.
Abbinando attività fisica giornaliera si aiuta poi la peristalsi intestinale, si smaltisce il grasso in eccesso e si rinforzano i muscoli.

DISINTOSSICARE L'ORGANISMO

Il processo di disintossicazione è possibile quando l'apporto di cibo è limitato: se l'organismo riceve un apporto nutritivo inferiore a quello a cui era abituato, intacca i suoi depositi.
Una volta eliminati questi depositi si attenuano o scompaiono anche disturbi come l'iperacidità del sangue.

IL CIBO PER MODIFICARE IL PROPRIO PESO

Attraverso la scelta del cibo energeticamente più adatto al proprio organismo è possibile modificare il proprio peso corporeo.
Le persone con qualche chilo di troppo possiedono una percentuale più elevata di elementi Terra-Acqua rispetto a quelle più magre. Se desideriamo dimagrire è necessario introdurre nell'organismo gli elementi energetici Aria-Fuoco nutrendosi così con cibi leggeri e speziati.

I SAPORI PER DIMAGRIRE

L'Ayurveda considera 6 diversi sapori, ma per dimagrie si devono bandire o limitare i cibi dal sapore dolce, salato e acido per fare largo spazio a cibi dal sapore piccante, amaro e astringente che contengono appunto l'energia dell'Aria e del Fuoco che stimolano lo smaltimento di liquidi e grassi.

Il sapore piccante aiuta a dimagrire

Un cibo piccante riscalda l'organismo e come tale è in grado di aumentare il metabolismo basale e quindi aiuta a perdere peso. Ayurvedicamente parlando si può dire che l'elevata percentuale di elemento Fuoco presente nei cibi piccanti brucia i depositi di tossine e grasso dell'organismo favorendo la perdita di peso.
I cibi piccanti liberano il cavo orale dai batteri e distruggono alcuni agenti patogeni che infestano il tratto intestinale disintossicando e depurando gli organi digestivi.
Ricordate che tutte le spezie sono ammesse, ma è meglio evitare il peperoncino.

Il sapore amaro depura l'organismo

Il gusto amaro fa diminuire la salivazione e crea in bocca una sensazione di secchezza che riduce l'appetito. L'amaro, al termine di un pasto, neutralizza le sensazioni gustative e attenua la voglia smodata di cibo.
L'amaro riduce inoltre la voglia di dolce.
Le sostanze amare depurano l'organismo e favoriscono la digestione. Quelle contenute nei carciofi, per esempio, aiutano a depurare il fegato. Attivano inoltre la digestione dei grassi.
I cibi amari rafforzano l'elemento Aria donando un senso di leggerezza.

Il sapore astringente riduce l'acqua e i grassi

I cibi che hanno un sapore astringente decongestionano la mucosa della bocca e quella gastrica. La bocca, dopo aver gustato un cibo dal sapore astringente, si asciuga e la fame si attenua o scompare. Inoltre le sostanze contenute nei cibi astringenti aiutano l'intestino ad immagazzinare meno acqua durante la digestione.

Come in tutte le diete circa la metà dei pasti quotidiani dovrebbe essere costituita da verdure ricche di carboidrati e fibre alimentari che favoriscono la digestione e la peristalsi intestinale. Meglio mangiarle appena sbollentate piuttosto che crude per non affaticare l'organismo durante la digestione.
Non devono mancare le proteine, le quali possono essere sia vegetali che animali. Una persona in buona salute può tollerare i legumi 3/4 volte a settimana. Si consigliano legumi come lenticchie rosse, mung e Azuki che sono più digeribili e ricchi di proteine e carboidrati. Non dimentichiamo che i legumi hanno un sapore astringente e aiutano a purificare l'organismo. Per chi mangia carne, le migliori sono quelle bianche come pollo e tacchino o pesce bianco, da evitare le uova. Il 15% di ciò che mangiamo quotidianamente dovrebbe essere composto da proteine.
La frutta fresca è un'altra componente importante per l'alimentazione. Per dimagrire si consigliano però frutti astringenti e poveri di acqua. Sì a mele, frutta secca, arance, pompelmi e limoni, pere.
Noci e semi oleosi sono ricchi di grassi e vanno mangiati solo in piccole quantità.
Cereali e derivati hanno in genere un sapore dolce perciò per dimagrire andrebbero evitati o limitati.In una dieta dimagrante i cereali non dovrebbero comparire in tavola più di tre volte a settimana. I cereali comunque più indicati in una dieta sono il riso basmati e il riso rosso, miglio, grano saraceno, orzo. Per ciò che riguarda i prodotti lievitati il consumo va decisamente bandito e si possono sostituire con gallette di riso, pane tostato o raffermo, cracker.
Latte e latticiniAnche i latticini andrebbero limitati, ma comunque sono permessi yogurt e latte di capra.
I grassi vanno sempre utilizzati con moderazione, ma eliminarli del tutto non è possibile poichè attraverso essi l'organismo assimila le vitamine liposolubili A,D,E,K. I grassi della tradizione ayurvedica sono il ghee e gli oli vegetali di sesamo e oliva.
Gli zuccheri sono da evitare per poter perdere peso, perciò se si ha voglia di dolce è meglio buttarsi su un buon frutto.
Per favorire l'eliminazione del grasso corporeo, l'ayurveda consiglia di assumere, la mattina a digiuno, un bicchiere di acqua calda con un cucchiaino di miele grezzo e una spruzzata di limone.


La Piccola India

domenica 8 marzo 2015

PREPARARSI ALLA PRIMAVERA...

La primavera è la stagione Kapha perché è caratterizzata da un prevalere di questa energia sulle altre due, che può favorire la comparsa di sintomi fastidiosi come raffreddori, allergie, anoressia, svogliatezza, sonnolenza, abassamento dell’umore fino alla depressione. E' il periodo in cui le tossine accumulate nel corpo durante l'inverno iniziano a sciogliersi e noi dobbiamo aiutare il nostro organismo ad espellerle. Come? Attraverso la purificazione del nostro organismo.
Le misure più semplici che l’ayurveda raccomanda sono principalmente quelle di preferire un’alimentazione più leggera sia da un punto di vista quantitativo che qualitativo, riducendo del consumo di grassi, latticini e carni, e aumentando il consumo di alimenti dal sapore amaro, piccante e astringente, soprattutto verdure e frutta che in questa stagione la natura ci offre. Erbe amare come il tarassaco e la cicoria svolgono un’ottima azione depurativa. Gli alimenti più consigliati sono: orzo, miglio, segale, mais, zenzero fresco, lenticchie, formaggi di capra, miele e tante spezie che aiutano l'effetto depurativo e allo stesso tempo metabolico.
Oltre all' alimentazione che ha carattere prioritario si raccomanda di non eccedere nell’indugiare a letto e nel sonno diurno, favorendo la pratica di esercizi fisici.
Un altro metodo di purificazione è il digiuno.

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Se non si vuole accedere a pratiche purificatorie invasive, l'Ayurveda consiglia di affiancare ad una alimentazione sana e all'esercizio fisico pratiche dolci come il massaggio linfatico Neerabhyanga e il Pinda Sweda che aiuta i tessuti ad essudare ed espellere le tossine o bagni di vapore Swedana.

Ma come riconoscere il nostro stato di tossine?

Molto spesso basta farsi alcune domande come: 
 
Ho perso la voglia di vivere e sono sull’orlo di un collasso nervoso?

Ho perso la gioia di fare sesso?

Sono infelice quando mi guardo allo specchio?

Prendo sempre medicine, senza avere mai un minimo miglioramento?

Se queste risposte sono affermative il corpo ha bisogno urgentemente di un trattamento approfondito di purificazione da tutti gli scarti dell’organismo (tossine, acidi, accumuli di grasso e qualsiasi altro elemento prodotto dalle normali attività del nostro corpo).In un organismo in cui sono presenti quantità eccessive di scorie, il metabolismo ne risente con conseguenti disfunzioni e riduzioni delle attività del sistema nervoso, immunitario ed endocrino, nonché disturbi nell’assimilazione di vitamine, minerali e principi nutritivi durante il processo di digestione. A seguito poi di accumuli patologici di grassi e carboidrati, viene danneggiata la circolazione periferica che può causare edemi e ristagni venosi.

Purificarsi...
La purificazione del corpo non è certo un’impresa facile. Tutt’altro. Le cure di disintossicazione e purificazione del corpo che consistono nell’assunzione per vie orali di comode pillole, così come di concentrati curativi e cibi dalle specifiche caratteristiche, riescono ad influire solo sul sistema digerente. Per un processo disintossicante più profondo sono necessarie terapie e cure specifiche. I maggiori rappresentanti delle medicina moderna si sono domandati, senza successo, quale sia la forma di disintossicazione più efficace per l’organismo. Per più di 20 anni, numerosi istituti di ricerca dei maggiori stati industrializzati si sono cimentati nello studio dell’antica tradizione ayurvedica, con maggiore attenzione  verso i trattamenti di disintossicazione e purificazione come il Panchakarma. Questo termine significa "cinque (pancha) azioni" (karma) per la purificazione del corpo. Gli esperti sono concordi nell’affermare che il Panchakarma è un procedimento molto efficace scientificamente provato che favorisce la disintossicazione del corpo fino al livello cellulare. Il giusto impiego del Panchakarma in un ambito clinico fa davvero miracoli. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) raccomanda espressamente il panchakarma come metodo efficace di prevenzione e cura dei disturbi del metabolismo e delle patologie cardiache ed arteriose.

La cura del Panchakarma si basa sui seguenti principi:

1. Impiego di speciali oli curativi che sprigionano i loro effetti calmanti, rilassanti e purificanti nei tessuti attraverso il sistema digerente e la pelle.

2. I trattamenti termici (vapori curativi, caldo secco, bende iper termiche, irradiazioni ad infrarossi e UV,ecc.) ottengono come risultato, tra gli altri, un rafforzamento dell’attività del piccolo circolo e della perfusione sanguigna, così come l’ampliamento dei vasi sanguigni e dei canali linfatici. Attraverso l’assunzione di speciali sostanze viene attivato il processo di smaltimento dei prodotti di scarto del nostro organismo, come la bile, il muco oppure dei liquidi in eccesso all’interno del tratto dirigente. Le tossine vengono così indirizzate verso il processo di smaltimento. A questo punto si possono iniziare i “cinque trattamenti” che libereranno l’organismo da questi scarti.

Vamana Terapia del vomito. Scioglie le ostruzioni mucose, blocca i focolai infettivi ed elimina le tossine dai tessuti adiposi e dal sistema linfatico.

Virechana Terapia della purga con specifici mezzi di espulsione. Pulisce l’intestino tenue e gli organi associati nella zona mediana del corpo. Elimina gli acidi, la bile e il colesterolo in eccesso e purifica l’intestino tenue. In questa fase vengono disintossicati anche il sangue e i tessuti muscolari.

Nasya Trattamento delle mucose nasali. Le tossine vengono eliminate dalle cavità nasali, paranasali e dalla zona della fronte. Le malattie e le infezioni croniche delle vie respiratorie superiori vengono influenzate positivamente con netti miglioramenti.

Basti  Terapia del clistere. Grazie ad uno specifico composto le tossine vengono eliminate attraverso l’intestino crasso. I principi attivi impiegati penetrano le pareti dell’intestino fino ad arrivare ad aggredire le tossine presenti nei tessuti ossei, nervosi e in quelli del sistema riproduttivo.

      I Clisteri medicati ripristinano le funzioni dell’intestino crasso  e la normalizzazione dei valori del pH. Hanno anche un effetto rinvigorente.

La cura si conclude con la pulizia e la cura della pelle.

Da questa tecnica di purificazione un pò più invadente si ottiene:

Riduzione evidente del sovrappeso.

Purificazione e ringiovanimento dell’organismo fino ad un livello cellulare.

Miglioramento della condizione della pelle. Le rughe, le occhiaie, i brufoli e la cellulite si riducono o svaniscono completamente.

La sensazione di freschezza e vitalità invade il corpo, ci si sente pieni di energie per un lungo tempo.

I funghi e le infezioni vengono combattute (ad esempio la candida).

Normalizzazione dei valori biochimici del sangue, come gli zuccheri nel sangue, il colesterolo e la pressione sanguigna.

Preparazione del corpo ad una gravidanza sana.

I processi d’invecchiamento vengono rallentati.

Equilibrio psicosomatico e armonia di corpo e mente vengono ristabiliti.

Una simile terapia deve svolgersi all’interno di strutture adeguate specifiche per i trattamenti ayurvedici ed essere eseguita da medici e personale qualificato. Sulla base di una lunga esperienza e l’osservazione di migliaia di pazienti sottoposti ad una cura completa, così come sulla base dei risultati pervenuti dalle centinaia di cliniche ayurvediche sparse per il mondo, è possibile asserire che con il Panchakarma si possono combattere molti tipi di problemi. In particolare ha un effetto preventivo contro il cancro e le malattie infettive, inoltre migliora le funzionalità del sistema immunitario, l’aspetto generale e la linea e purifica la pelle. I chili in eccesso e la cellulite scompaiono e non tornano più. I segni di ringiovanimento sono evidenti.  In caso di malattie croniche, il bisogno di rimedi allopatici diminuisce e le forze fisiche e mentali, così come la resistenza, aumentano notevolmente.

Senza contare che la purificazione del corpo produce un effetto curativo anche sull’anima. Diventiamo più calmi, equilibrati e felici; la depressione svanisce e la qualità della vita migliora.


La Piccola India